Cécile Kyenge, ministro dell'Integrazione, ha dichiarato ai microfoni di 'Radio Capital': "Quando sono diventata
ministro non mi sarei aspettata questa serie di insulti e violenza
contro di me, sarebbe stato impensabile per chiunque. Una tale violenza
va al di là della mia immaginazione. In
questo contesto è uscito un problema sommerso, la difficoltà di alcune
persone di accettare il cambiamento. È una brutta violenza che esce ma
questo ci mette di fronte a un problema da affrontare, il razzismo
sommerso".
Ed ancora: "Prima di diventare ministro stavo scrivendo un dossier dal titolo "razzismo istituzionale" con l'obiettivo di capire le origini del disagio, come le persone vivono, le loro difficoltà che possono portare fino a un certo punto. Ci sono persone fragili, c'è chi ce la fa, chi no. Se gli immigrati vengono trattati come animali dipende dalle condizioni, dal luogo. E non penso solo ai migranti, ma anche agli italiani, alle nuove povertà che nascono. I deboli in questo Paese vengono trattati male. La maggior parte delle persone non vengono considerate come tali. È un concetto che deve cambiare perchè la nostra Costituzione dice che si devono rimuovere gli ostacoli per i più deboli".
A proposito di Mario Balotelli: "Ci stiamo lavorando. Lui è una bella figura contro il razzismo, ma non
solo. Vorrei che fosse considerata la sua professionalità e la sua
competenza sul campo. Martin Luther King sognava che i nostri figli
potessero essere considerati proprio per la competenza e la
professionalità".
Ed infine: "L'unica volta che ho denunciato qualcuno è stato perchè mi aveva messo le mani addosso, ma non ho fatto in tempo a ottenere giustizia perchè la persona denunciata nel frattempo è morta. Da quando sono arrivata in Italia ho subito tanto razzismo ma con una risposta violenta non si arriva da nessuna parte. La miglior risposta è la non contrapposizione e il mostrare un modello di comportamento positivo".
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